sabato 30 maggio 2009

a spasso per Roma Antica

ROMA MONTECITORIO





































La Camera dei Deputati (a volte chiamata semplicemente Camera) è una delle due assemblee parlamentari (l'altra è il Senato della Repubblica) che costituiscono il Parlamento italiano. I due rami del Parlamento svolgono in pari grado e separatamente le stesse funzioni, secondo un sistema bicamerale perfetto.

A norma dell'art. 56 Cost., la Camera è composta da 630 membri
La carica di deputato è esclusivamente elettiva, con suffragio universale e diretto da parte di tutti i cittadini maggiorenni al giorno delle elezioni, e termina con la fine della legislatura stabilita in cinque anni, salvo nei casi di scioglimento anticipato della Camera.
A differenza del Senato, la cui età minima per essere eletti è di quaranta anni, può essere eletto deputato il cittadino che nel giorno dell'elezioni abbia compiuto i venticinque anni.

Sede della Camera dei Deputati è Palazzo Montecitorio, dove si riunisce sin dal 1871, poco dopo lo spostamento della capitale dell'allora Regno d'Italia a Roma.
Sedi precedenti della Camera furono
Palazzo Carignano a Torino (1848-1865)
Palazzo Vecchio a Firenze (1865-1871).


Palazzo Montecitorio
La storia del palazzo è alquanto travagliata.
Anche il nome è di origine incerta: c'è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui"mons citatorius"); per altri il nome del luogo deriva dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino Campo Marzio ("mons acceptorius").
L'attuale palazzo fu commissionato da papa Innocenzo X al Bernini come futura dimora della famiglia Ludovisi.Morto il papa nel 1655, i lavori furono interrotti per mancanza di fondi e non furono ripresi se non oltre trent'anni dopo per volontà di un altro pontefice dallo stesso nome (Innocenzo XII), che dapprima intendeva destinare il palazzo a ospizio per i poveri e poi decise di installarvi la Curia apostolica (i tribunali pontifici).Intanto Bernini era morto e il nuovo architetto Carlo Fontana modificò profondamente il progetto berniniano, conservando la caratteristica facciata convessa e aggiungendovi l'arioso campanile a vela.
Fontana dovette invece rinunciare, per volontà del pontefice (ancora la mancanza di fondi!), a creare un'unica grande piazza al posto delle attuali piazza Colonna e piazza Montecitorio.

La campana maggiore (che ora suona solo in occasione dell'elezione del Presidente della Repubblica) dava il segno dell'inizio delle udienze e la sua precisione nel battere le ore divenne proverbiale a Roma. Tutti i sabati poi il popolo romano accorreva nella piazza per assistere all'estrazione dei numeri del lotto che - come narra Stendhal nelle sue"Passeggiate romane"- venivano gridati dal balcone.


Di grande interesse sono i risultati ottenuti all'interno della sede della Camera. Nel disegno degli interni, Basile dispiega il suo gusto più di designer che di architetto, ottenendo un risultato complessivo in cui la solennità degli ambienti bene si sposa con l'ariosità delle decorazioni e dei dettagli.
Ne danno testimonianza, oltre all'aula,

i corridoi e i saloni monumentali (primo fra tutti, il più famoso, il"transatlantico"), le aule di commissione, i pavimenti di marmo colorati, i soffitti, gli arredi che Basile curò nei dettagli, secondo il gusto dell'epoca.
Il"transatlantico", il salone posto all'estremo dell'aula dove sostano i parlamentari negli intervalli delle sedute, deve il suo nome alla illuminazione a plafoniera, caratteristica delle navi transoceaniche.
Con Basile collaborarono anche altri artisti, esponenti di spicco del gusto celebrativo (e un po' retorico) dell'epoca: Leonardo Bistolfi e Domenico Trentacoste, autori dei gruppi marmorei e della facciata posteriore, Aristide Sartorio è l'autore del grande fregio pittorico dedicato alla storia del"Popolo italiano"che circonda l'aula in alto, appena sotto l'arioso velario liberty in vetro colorato opera di Giovanni Beltrami.
Davide Calandra eseguì il grande pannello bronzeo dell'Aula "La glorificazione della dinastia sabauda".

L'Aula
Capolavoro dello stile liberty, l'aula ad emiciclo nella quale si svolgono le sedute della Camera dei deputati e del Parlamento in seduta comune conserva intatti gli elementi decorativi, gli arredi e le strutture ideati da Basile e dagli artisti che con lui collaborarono.Colpisce, in una visione d'assieme, l'armonia fra l'anfiteatro dei banchi che degradano verso il banco della presidenza, le arcate imponenti delle tribune lungo tutto il perimetro della sala e il velario in vetro e ferro che, nella parte superiore, conferisce una grande luminosità all'ambiente.
Il fregio pittorico di Aristide Sartorio al disopra delle tribune destinate alle autorità, alla stampa e al pubblico è dedicato alla storia del popolo e della civiltà italiana e circonda l'intera aula.La parte centrale dell'emiciclo è occupata dal banco della presidenza e, poco più in basso, dalle due file di banchi riservati al Governo.Sul banco della presidenza, a destra del Presidente siede un deputato segretario incaricato di leggere il verbale e altre comunicazioni durante la seduta; a sinistra il Segretario generale e i funzionari impegnati nelle diverse attività tecniche che accompagnano lo svolgimento delle sedute.
Agli stenografi è riservato il tavolino quadrato al centro dell'aula, posizione dalla quale è possibile cogliere meglio anche le interruzioni e le frasi pronunciate senza microfono.Il tavolo semicircolare che fronteggia i banchi del Governo è invece quello a cui siedono il relatore e i deputati che rappresentano la Commissione incaricata di riferire all'Assemblea sulla questione in discussione. Dal seggio del Presidente è possibile abbracciare con un solo sguardo i dieci settori di banchi in cui siedono i deputati.
Per antica tradizione, che risale all'epoca della Rivoluzione francese, i gruppi parlamentari occupano nell'Aula il settore a destra, al centro o a sinistra che, ad avviso di ciascuno, meglio corrisponde alla propria identità politica o tradizione storica.Sul banco del Presidente accanto alla cartella di seduta spiccano la campanella con cui il Presidente richiama l'attenzione dei deputati e un prezioso calamaio d'argento. Sono però presenti anche le sofisticate apparecchiature tecnologiche di cui l'Assemblea dispone, fra le quali in particolare l'impianto di votazione elettronica e l'impianto di amplificazione. Ciascun deputato ha oggi un posto fisso nell'aula dal quale di norma parla (attraverso un microfono adattato al suo timbro vocale) e vota (attraverso un terminale che riconosce la sua tessera personale).
Dissimulati con discrezione fra i banchi e gli elementi decorativi, questi strumenti tecnologicamente assai avanzati convivono con gli antichi, come i due orologi in stile liberty inseriti da Basile ai due lati dell'aula e tuttora funzionanti.
i corridoi e i saloni monumentali (primo fra tutti, il più famoso, il"transatlantico"), le aule di commissione, i pavimenti di marmo colorati, i soffitti, gli arredi che Basile curò nei dettagli, secondo il gusto dell'epoca. Il"transatlantico", il salone posto all'estremo dell'aula dove sostano i parlamentari negli intervalli delle sedute, deve il suo nome alla illuminazione a plafoniera, caratteristica delle navi transoceaniche.
Con Basile collaborarono anche altri artisti, esponenti di spicco del gusto celebrativo (e un po' retorico) dell'epoca: Leonardo Bistolfi e Domenico Trentacoste, autori dei gruppi marmorei e della facciata posteriore, Aristide Sartorio è l'autore del grande fregio pittorico dedicato alla storia del"Popolo italiano"che circonda l'aula in alto, appena sotto l'arioso velario liberty in vetro colorato opera di Giovanni Beltrami.
Davide Calandra eseguì il grande pannello bronzeo dell'Aula "La glorificazione della dinastia sabauda".

L'Aula
Capolavoro dello stile liberty, l'aula ad emiciclo nella quale si svolgono le sedute della Camera dei deputati e del Parlamento in seduta comune conserva intatti gli elementi decorativi, gli arredi e le strutture ideati da Basile e dagli artisti che con lui collaborarono.Colpisce, in una visione d'assieme, l'armonia fra l'anfiteatro dei banchi che degradano verso il banco della presidenza, le arcate imponenti delle tribune lungo tutto il perimetro della sala e il velario in vetro e ferro che, nella parte superiore, conferisce una grande luminosità all'ambiente.
Il fregio pittorico di Aristide Sartorio al disopra delle tribune destinate alle autorità, alla stampa e al pubblico è dedicato alla storia del popolo e della civiltà italiana e circonda l'intera aula.La parte centrale dell'emiciclo è occupata dal banco della presidenza e, poco più in basso, dalle due file di banchi riservati al Governo.Sul banco della presidenza, a destra del Presidente siede un deputato segretario incaricato di leggere il verbale e altre comunicazioni durante la seduta; a sinistra il Segretario generale e i funzionari impegnati nelle diverse attività tecniche che accompagnano lo svolgimento delle sedute.
Agli stenografi è riservato il tavolino quadrato al centro dell'aula, posizione dalla quale è possibile cogliere meglio anche le interruzioni e le frasi pronunciate senza microfono.Il tavolo semicircolare che fronteggia i banchi del Governo è invece quello a cui siedono il relatore e i deputati che rappresentano la Commissione incaricata di riferire all'Assemblea sulla questione in discussione. Dal seggio del Presidente è possibile abbracciare con un solo sguardo i dieci settori di banchi in cui siedono i deputati.
Per antica tradizione, che risale all'epoca della Rivoluzione francese, i gruppi parlamentari occupano nell'Aula il settore a destra, al centro o a sinistra che, ad avviso di ciascuno, meglio corrisponde alla propria identità politica o tradizione storica.Sul banco del Presidente accanto alla cartella di seduta spiccano la campanella con cui il Presidente richiama l'attenzione dei deputati e un prezioso calamaio d'argento. Sono però presenti anche le sofisticate apparecchiature tecnologiche di cui l'Assemblea dispone, fra le quali in particolare l'impianto di votazione elettronica e l'impianto di amplificazione. Ciascun deputato ha oggi un posto fisso nell'aula dal quale di norma parla (attraverso un microfono adattato al suo timbro vocale) e vota (attraverso un terminale che riconosce la sua tessera personale).
Dissimulati con discrezione fra i banchi e gli elementi decorativi, questi strumenti tecnologicamente assai avanzati convivono con gli antichi, come i due orologi in stile liberty inseriti da Basile ai due lati dell'aula e tuttora funzionanti.

mercoledì 8 aprile 2009

Tagete

Queste sono le piantine di Tagete
che abbiamo seminato nella piccola serra, e poi trapiantate nei vasini
per queste vacanze le abbiamo portate a casa per un augurio di nuova vita e per prendercene cura personalmente con la speranza che diventino così:


nome botanico:Tagetes
famiglia:Composite
breve descrizione: Pianta fiorita da esterni o da vasi per terrazzi, perenne o annuale a seconda della coltivazione. I fiori ricordano i garofani o le margherite, nella forma. Le foglie sono di colore verde scuro, molto lucide e profondamente divise. L'altezza varia molto secondo la specie, esistono infatti, varietà nane ed altre che possono raggiungere i 3 metri. Questo genere è molto apprezzato per le sue abbondanti e durature fioriture.
durata: Annuale o perenne a seconda delle specie
periodo di fioritura: Indicativamente da giugno e settembre anche se qualche specie mantiene la fioritura anche fino a novembre
area di origine:America centrale
clima:Temperato caldo
uso:Puo essere coltivato sia come pianta d'appartamento che da giardino, in vasi, ciotole, o aiuole e bordure in piena terra.

venerdì 27 marzo 2009

Galleria dell'Accademia

Galleria dell'Accademia
Nel 1784, il Granduca Pietro Leopoldo stabilì che tutte le scuole di disegno di Firenze venissero conglobate in una sola Accademia dotata di una Galleria di dipinti antichi per permettere agli allievi dell'Accademia delle Belle Arti di approfondirne la conoscenza. Venne scelto l'antico edificio che un tempo apparteneva all'ospedale di San Matteo e che poi venne ampliato con ambienti adiacenti. Oggi la Galleria dell'Accademia rappresenta un museo di importanza rilevante, grazie ad alcuni pezzi che ospita.
Questa statua, che raffigura il personaggio biblico in attesa di combattere con il Gigante Golia, aveva rappresentato la forza della repubblica fiorentina nel corso dei secoli.

Mano destra del David di Michelangelo

Piede destro del David di Michelangelo



Altre opere del Buonarroti vennero trasferite alla Galleria successivamente: il San Matteo e le quattro Prigioni eseguiti per la tomba di Papa Giulio II a Roma ma che erano stati collocati nella grotta del Giardino di Boboli alla fine del 500.


Recentemente è stato compiuto un restauro al piano superiore della Galleria dell'Accademia che ha permesso di aprire al pubblico una nuova sala dove sono raccolti i modelli in gesso di Lorenzo Bartolini e Luigi Pampaloni, scultori dell'800.Qui si possono ammirare i 300 busti di personaggi dell'alta borghesia.

martedì 24 marzo 2009

Museo archeologico di Firenze




Canopo da Chiusi (prima metà del VI sec. a.C.)




5 foto


6 foto cottura


7 vaso



10 teste


11 vaso

12 specchio



Fra i vasi più importanti il cosiddetto Vaso François, dal nome dell'archeologo che lo scoprì nel 1844 in una tomba etrusca a fonte Rotella, vicino Chiusi, un grande cratere a figure nere firmato dal vasaio Ergotimos e dal pittore Kleitias, che riporta una serie impressionante di racconti della mitologia greca su sei file di figure, datato attorno al 570 a.C.

Altre opere notevoli sono le coppe dei Piccoli Maestri (560-540 a.C.) così denominate dal miniaturismo dei ceramografi che le dipinsero, e un'hydria a figure rosse firmata dal pittore di Meidias (410-400 a.C.).



Il pezzo forte della collezione è senza dubbio la Chimera d'Arezzo, una delle più famose opere della civiltà etrusca (IV secolo a.C.), un plastico bronzo raffiguarente la mitica fiera leonina, che fu però erroneamente restaurato da Benvenuto Cellini, il quale ricostruì la coda serpentina che mordeva la testa di capra sul dorso, mentre entrambe avrebbero dovuto rivolgersi minacciose verso l'osservatore. Fu trovata in una campo vicino ad Arezzo nel 1553 e presentata a Cosimo I dal Vasari. Sulla zampa anteriore destra presenta un'iscrizione

venerdì 16 gennaio 2009

Giusy Quarenghi - Scrittrice

Che emozione!!!
quando Chiara a nome della classe
ha consegnato a Giusy Quarenghi
il nostro libro delle poesie

La scrittrice racconta


giovedì 15 gennaio 2009

"Se mi ascolto quando parlo" Poesie



Leggendo un libro di poesie dell'autrice Giusy Quarenghi

ci è venuto in mente di realizzarne uno anche a noi da donarle il 16 gennaio quando verrà nella nostra scuola.



La natura dai mille colori



Martina


Caterina


Matteo M.

Giulia B.


Tiziano




Se si amico mio
Estibel


Marzia

Anna


Sara



Chiara



Edoardo



Virginia



Il tempo passa in fretta



Sergio


Bianca



Matteo V.

Lorenzo R.